“I diktat di Enrico Letta si possono riflettere sugli equilibri di governo. È impensabile che un ramo del Parlamento, il Senato, non possa discutere della cosìdetta legge Zan. Si vorrebbe a tappe forzate andare in Aula, e poi chiudere l’iter con un’approvazione del testo licenziato dalla Camera. Forza Italia e il centrodestra sono favorevoli a sanzioni più severe nei confronti di chi compie violenze per motivi abietti e a causa dell’orientamento sessuale. Noi vogliamo discutere dell’art.1, in base al quale chiunque potrebbe declinare la propria appartenenza di genere con una rivoluzione antropologica gravissima e che certamente deve essere dettagliatamente e approfonditamente discussa in Parlamento. Vogliamo cambiare l’art.4 con il rischio di reati di opinione che soltanto i magistrati potranno definire e valutare, con pericoli gravissimi per la libertà di pensiero. Vogliamo discutere l’art.7. Per evitare che bambini di 6 anni vengano indottrinati sulla teoria gender da associazioni introdotte nelle scuole a seminare confusione e ledendo anche i diritti dei genitori nel campo educativo. Vogliamo discutere di cose ragionevoli. E chi ce lo dovesse impedire si troverebbe di fronte a una ribellione democratica nel Parlamento e nel Paese. Con riflessi anche nei confronti del governo. Perché di Ponzio Pilato ce né stato già uno e ha commesso errori. Non vorremmo ce ne fossero altri. Che passerebbero alla storia per i loro errori e non per le presunte virtù. Avviso ai naviganti numero due”.
Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri componente del Comitato di Presidenza di Forza Italia
Roma 25 Giugno 2021