“Leggo una singolare nota dell’avvocato Scalise, presidente della Camera Penale di Roma. Mi ricopre di insulti per aver espresso indignazione per la benevolenza della giustizia nei confronti degli assassini del Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Cerciello, trucidato in Piazza Cavour anni fa. Ho il massimo rispetto della professione forense, anche per aver avuto avvocati nella mia famiglia e per aver conosciuto esponenti insigni della Camera Penale di Roma in stagioni lontane. Resto indignato per le sentenze che hanno portato dall’ergastolo a condanne irrisorie gli assassini del Maresciallo Cerciello. Resto indignato per la scarcerazione di uno dei due condannati, mandato a casa della nonna a Fregene. Decisione, peraltro, non presa dagli avvocati, ma dagli organi giudicanti. Io non ho quindi mosso alcuna critica agli avvocati. Anzi sono stato e sono solidale con l’avvocato Coppi la cui fama conosco, perché proprio Coppi aveva chiesto, in sede di dibattimento, un risarcimento, cosa che mi pare del tutto logica, per i familiari del maresciallo Cerciello. Risarcimento che io sappia sin qui non disposto. Credo che se Coppi ha sostenuto questo punto di vista, avrà avuto tutte le ragioni per farlo. Io sto dalla parte del Maresciallo Cerciello. Gli altri si collochino dove vogliono. Ciò non arricchisce di meriti ma neanche di colpe la professione forense, prestigiosa e sacrosanta nonostante alcuni suoi interpreti a mio avviso confutabili. Nei miei confronti si è fatto ricorso alla saccenza e agli insulti, anzi se ne è abusato. Insultate, insultate, ma i fatti restano quelli che sono”.
Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri
Roma 18 luglio 2024