Il film di Bellocchio non si limita a esprimere una idea, come è diritto di ciascuno, ma propone una lettura fuorviante e falsa della realtà. Per quanto un film sia frutto della fantasia il realismo del racconto, che usa immagini autentiche delle discussioni al Senato, avrebbe dovuto comportare il rispetto della verità. Ma cosa sa Bellocchio della passione civile e della serietà con cui il gruppo del Pdl, rappresentato in modo caricaturale, ha affrontantato la questione del fine vita e la tragica vicenda di Eluana Englaro? Il film mostra pressioni ricattatorie su singoli parlamentari che non ci sono mai state. Ogni posizione è stata rispettata e la discussione della legge è stata affrontata dal Pdl all’insegna della libertà di coscienza e di voto di ogni parlamentare. Chi non è stato d’accordo ha votato contro, senza che ciò abbia comportato alcun problema politico o di relazioni interne. Lo possono confermare i senatori che hanno espresso con il voto e con valutazioni la propria opinione. Che la gran parte dei parlamentari del Pdl abbia con convinzione e senza alcuna costrizione scelto le ragioni della vita sarà apparso incomprensibile a chi è condizionato da pregiudizi e faziosità che portano alla menzogna. Chi deforma la realtà sarà premiato e lodato dal conformismo del politicamente corretto. Ma i bugiardi restano tali anche se destinatari di qualche premio frutto di una pianificata volontà. Se gli autori del film, oltre a esprimere le proprie idee come ciascuno deve fare, avessero esaminato la realtà si sarebbero accorti che dopo la morte di Eluana quando fu votata la legge sul fine vita, e quando la sinistra in alcuni casi chiese il voto segreto, la tesi sostenuta dal Pdl ebbe più consensi. Il che dimostra che i voti ‘forzati’ erano quelli contrari alla legge, che nel segreto poterono finalmente diventare voti a favore delle nuove norme da noi auspicate, con la ribellione alle imposizioni che dal vertice della sinistra coartavano la libera volontà dei parlamentari. Ma questo Bellocchio, maestro di cinema ma non di verità, non lo ha raccontato. Perché è la prova della bugia. Sarebbe bastato documentarsi. Sforzo sovraumano per chi adatta la storia alla propria tesi, non vera.
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