“Analizzando il rapporto dell’Agcom sullo stato di salute dei media italiani a proposito delle polemiche sugli ascolti dei telegiornali, ho scoperto che da pagina 22 in poi c’è una parte che è stata – sicuramente in buona fede – sottaciuta che riguarda l’editoria italiana. Il settore è in crisi, ma non da oggi. Le politiche della sinistra al governo negli ultimi anni non hanno certo aiutato a frenare le difficoltà. Il settore ha bisogno di attenzione. Il gruppo Gedi, quello di Repubblica, perde il 30,5 per cento nei primi tre mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023. Il Corriere della Sera resta il più letto dagli italiani e regge guadagnando un +0,7 di quota di mercato rispetto l’anno scorso. +0,3 per Caltagirone. Gedi va male anche nel digitale, forse anche per qualche errore in homepage di Repubblica, come quando scrisse che il Tg1 non aveva mai mandato in onda una dichiarazione della Schlein per un mese, salvo poi scoprire – sempre dai dati Agcom – che la segretaria del Pd era la politica con maggiore visibilità all’interno del Tg1. Le copie cartacee, invece, a maggio 2024 scendono sotto 70mila. E’ la solita sinistra: preoccupati di denunciare una inesistente Rai egemonizzata dal centrodestra chiudono gli occhi sui problemi dell’editoria quotidiana, che da anni perde copie e lettori. Preoccupati di occupare la Rai quando governavano, hanno messo in difficoltà l’editoria nel nostro Paese. Che merita attenzione. Nonostante gli ipocriti che danno lezioni agli altri, mentre navigano in acque sempre più basse”.
Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, componente della Commissione di Vigilanza Rai
Roma 1 agosto 2024