“Nelle prossime ore si solleveranno polemiche sulle celebrazioni dell’eccidio di Acca Larenzia. Io personalmente ho conosciuto quei tre ragazzi uccisi, due dai terroristi comunisti, Francesco Ciavatta e Franco Bigonzetti, e l’altro ucciso negli scontri a fuoco con le forze dell’ordine che seguirono in quella giornata drammatica, Stefano Recchioni. Mi chiedo come mai non sono mai stati individuati i loro assassini. Essendo un reato che non si estingue, come mai la Procura della Repubblica di Roma è rimasta inerte e vile per decenni? Si può ancora indagare, mi chiedo perché nessuno muova un dito. Perché la Procura della Repubblica di Roma non ha mai voluto scoprire i responsabili della strage? Molti articoli e libri, come quello di Nicola Rao, raccontano la verità. L’arma con cui furono uccisi Bigonzetti e Ciavatta, la mitraglietta Skorpion, è stata utilizzata anche dopo dalle Brigate Rosse sia per l’omicidio di Lando Conti che per quello di Roberto Ruffilli. Questo vuol dire che chi aveva quell’arma è transitato all’interno delle Brigate Rosse portando sé stessi e le armi. Le indagini tecniche specializzate consentono di fare questi accertamenti quindi le armi si conoscono, i fatti si sanno e le responsabilità dei gruppi dell’estrema sinistra di Roma sud potevano essere accertate. L’attuale Procuratore Lo Voi cosa fa rispetto a questa vicenda? L’inerzia della Procura di Roma è la vera pagina di vergogna sulla strage di Acca Larenzia”. Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ai microfoni dei giornalisti
Roma 7 gennaio 2025