“Ho presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio e all’Autorità delegata per la sicurezza, il Sottosegretario Marco Minniti, affinché rispondano ai quesiti sollevati dal libro di Gabriele Polo su Calipari e da vari articoli dei quotidiani ‘Il Tempo’ e ‘Il Fatto quotidiano’ secondo cui un’inchiesta interna all’Aise (ex Sismi) avrebbe rivelato che, confermando i sospetti di Calipari, il pedinamento e la collaborazione con la Cia nella rendition dell’imam terrorista di Milano, Abu Omar, sarebbe stata condotta da agenti dei servizi italiani diversi da quelli sottoposti a otto anni di calunnie e processi, e mobilitati per questo quando a comandare il Sismi, al tempo del governo Amato, era l’Ammiraglio Battelli.
Nell’interrogazione si chiede di confermare o negare l’affermazione del generale Pollari resa a “Fatti & Misfatti” nella quale ha affermato “ io e il Sismi da me diretto siamo totalmente estranei, cioè quelle vicende non riguardano il Sismi italiano”. Ho evidenziato nell’interrogazione la formula usata da Pollari di ‘Sismi italiano’, quasi ne esistesse uno ombra a dipendenza esterna.
Su queste notizie si innesta un articolo di Claudio Fava, deputato ex Sel, che annuncia l’esistenza di un segreto di Stato sulla sede di Via Nazionale, ritenendola un modo per consentire a Pollari di ‘farla franca’.
Quali erano le reali attività svolte nell’ufficio di via Nazionale citato da Fava? Le attività lì poste in essere si riferiscono tutte al ‘Sismi italiano’? Se si, perché quelle attività meritano di essere coperte dal segreto di Stato?
Ritengo che alla luce degli elementi raccolti dalla commissione di inchiesta il presidente del Consiglio debba ristabilire la verità e con ciò l’onore dei militari e dei civili ingiustamente posti sotto accusa e condannati nel processo di Milano”.
Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).