“Il governo non si deve fare intimidire dalle Ong, ma si deve far forte del voto unanime della commissione Difesa del Senato che impone regole precise. Le Ong devono accettare la polizia a bordo, non devono avere il diritto di accesso a tutti i porti italiani soprattutto se si tratta di navi che battono bandiere di altri Paesi. Occorre una svolta in termini decisionisti e invece l’Italia prende schiaffi in faccia. Macron a Parigi fa incontrare Haftar e Serraj, a Roma le Ong si ribellano, in Libia nessun accordo porta a risultati apprezzabili. Siamo di fronte a una politica fallimentare con il rinnovo di Sophia senza chiarire le dimensioni della missione che, insieme a Triton, tanti danni ha causato all’Italia. È un bilancio fallimentare, quindi, quello con cui il ministro dell’Interno arriva all’audizione che abbiamo chiesto al Senato e che riteniamo un punto di passaggio essenziale per una nuova politica di decisione, di blocco degli sbarchi, di fine delle impunità delle Ong. L’Italia non ha più alcuna rilevanza nella crisi del Mediterraneo. I governi a guida Pd non hanno saputo gestire la situazione e oggi la Francia e altri paesi cercano di difendere i loro interessi mettendoci all’angolo. A noi i clandestini. Agli altri gli affari”.
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