“Non sono contrario alle misure alternative al carcere, purché esse si applichino a norma di legge e senza favoritismi eclatanti. La penuria di braccialetti elettronici è nota e tanti sono i casi di detenuti che hanno ottenuto dal giudice questo beneficio senza poterne usufruire. Sconcerta però il caso dell’attore Diele, in carcere a Salerno per avere alla fine di giugno ucciso una donna mentre era alla guida sotto l’effetto degli stupefacenti. Nel giro di pochi giorni non solo si è trovato per lui il braccialetto, ma si sono anche disposti gli arresti domiciliari a Roma. Ma che giustizia è questa? Siamo di fronte a un omicida, abituale consumatore di droghe. Essendo tra l’altro un personaggio noto ci saremmo aspettati una pena, seppure temporanea in attesa del processo, esemplare. Diele doveva andare in una comunità terapeutica. Lui stesso avrebbe dovuto chiedere di essere innanzitutto disintossicato perché abusando di stupefacenti ha distrutto la sua vita e quella di una giovane donna. Siamo sicuri che tra i tanti in attesa Diele sia il primo della lista? Possibile che si operi una discriminazione così vergognosa? C’è gente posta in detenzione preventiva in carcere sospettata di reati di gran lunga inferiori all’omicidio e poi si concedono benefici a chi non lo merita. Chiedo al ministro della Giustizia di fare chiarezza su questa vicenda sconcertante”.
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