“Si sono concluse, in commissione Difesa al Senato, le audizioni previste nell’ambito dell’indagine sull’attività delle Ong presenti nel Mediterraneo e dalle quali sono emersi elementi molto importanti. Intanto, rivendico in primo luogo la forza deterrente della nostra indagine. Solo in conseguenza di essa, ad esempio, si è verificata da parte di Moas la consegna di filmati che possono essere utili alle indagini della Procura per un grave omicidio verificatosi nei giorni scorsi. Segno che un’azione più pressante, quindi, può produrre risultati efficaci. Dalle audizioni abbiamo avuto la conferma del ruolo ambiguo e ideologico di molte Ong, che in troppi casi hanno anche affrontato il confronto in Commissione con tono sprezzante, se non addirittura offensivo. Si va ben al di là degli scopi umanitari per perseguire una finalità ideologica di trasferimento di popolazioni, alimentando gli affari dei trafficanti e il numero di morti. Questi sono i fatti. L’Italia deve assumere delle decisioni drastiche nel Mediterraneo e nei contesti internazionali. Se siamo di fronte a un’emergenza di natura biblica non possono essere solo i porti italiani a sobbarcarsi questa situazione con costi che hanno raggiunto i 5 miliardi, diventando anche questi obiettivo delle organizzazioni criminali italiane. Un’analisi a parte meriterebbe poi l’incremento del numero di minori non accompagnati sbarcati in Italia. Bisogna insomma spezzate un meccanismo che alimenta i criminali libici da un lato e i criminali italiani dall’altro. C’è ancora molto da fare, e va fatto subito”.
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