“Irene Agnello, Nicolò Doveri, Anna Gianni, Italo Gionangeli Sebasti, Ottavio Mariani, Giuseppe Vadalà, Umberto Visentin. E poi ancora Bruno Meroni, Laura Vanzulli, Alessandra Vergani, Susanna Chiesa, Sergio Buccheri, Saverio Falcone, Patrizia Conti, Silvana Nicolosi, Paola Zucca, Raffaele Toson, Claudio Verusio, Milena Porcari, Maurizio Ferrari, Marco Goglio, Mara Forghieri, Laura Bottari, Katia Rossetti, Giovanni Ciniselli, Gianni Kaufman, Eva Pattis, Enrico Ferrari, Luigi Zoja, Cosimo Sgobba, Claudio Tacchini, Elisabetta Franciosi, Anna Alderuccio, Alvise Orlandini. Sono i nomi dei componenti dei Sette Savi e del Collettivo del Cipa, il Centro italiano di psicologia analitica, trasformatosi in un tribunale dell’inquisizione che ha posto il veto sulla presenza dell’intellettuale e giornalista Marcello Veneziani nell’ambito di una rassegna al Teatro di Siracusa. Della serie: o noi o lui, definendo il lui in questione un ‘ideologo dell’estrema destra, influenzato da Evola, interprete di una retorica dogmatica’ eccetera, eccetera. Ma in che mani è una parte dell’intellighenzia italiana? Chi è d’accordo con questi censori? E loro stessi sono orgogliosi di questa ‘impresa’? Gli intellettuali italiani pensano che Veneziani debba subire queste discriminazioni? Il silenzio in casi come questo è un pessimo segnale”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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