“Leggo con sconcerto l’intervista rilasciata dal procuratore di Palermo, Scarpinato, per il quale, secondo una sua del tutto arbitraria, discutibile e falsa interpretazione della Costituzione, la Costituzione stessa avrebbe ‘affidato alla magistratura il ruolo strategico di vigilare sulla lealtà costituzionale delle contingenti maggioranze politiche di governo’. Praticamente Scarpinato afferma che non sono gli elettori a decidere quali siano le maggioranze con il loro voto, ma che spetta alla magistratura fare una verifica sostanziale. Denunciamo questo modo pericoloso di ragionare che alimenta il conflitto tra la magistratura e altre istituzioni. La Costituzione prevede le procedure per verificare la conformità costituzionale delle leggi. Questo controllo è affidato in primo luogo al Parlamento che può votare eccezioni di costituzionalità; al Presidente della Repubblica che può rinviare le leggi al Parlamento quando le ritenga in contrasto con i principi della Costituzione; alla Corte costituzionale che in ultima analisi, qualora un magistrato ritenga non manifestamente infondata un’eccezione di costituzionalità, può assumere delle decisioni. Ma nessuno ha scritto che la magistratura deve verificare, come dice in maniera inquietante Scarpinato, ‘la lealtà costituzionale delle contingenti maggioranze politiche e di governo’. Con questa pubblica dichiarazione richiamo l’attenzione del Csm cui invierò oggi stesso una lettera. Temo che, come al solito, non farà nulla. Tuttavia non si può far passare sotto silenzio questa affermazione incredibile che rafforza l’impressione di molti: accanto al 99 per cento dei magistrati laboriosi e responsabili c’è una minoranza che pensa di rappresentare la volontà popolare quando nessuno ha affidato ad essa tale mandato”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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