“Rispettosi delle forze armate e convinti sostenitori della loro valorizzazione, abbiamo posto con molto garbo nella giornata di ieri la necessità di una riunione delle Commissioni Difesa, alla presenza del governo, per valutare la situazione che si sta verificando in particolare nella Marina. Riteniamo inaccettabile e barbarico l’uso di dossier anonimi la cui attendibilità è tutta da verificare. Le nostre valutazioni prescindono, quindi, dalle campagne mediatiche in atto. Tuttavia, abbiamo preso atto che alti ufficiali sono stati trasferiti così come auspicavano opachi gruppi di pressione; che intorno a spese per certi versi necessarie si è svolto un indegno balletto; che ci accingiamo a discutere del futuro delle forze armate con decisioni delicate circa i processi di ristrutturazione e il loro ruolo. Riteniamo peraltro che le vicende in atto siano strettamente connesse alle emergenze che l’Italia deve affrontare. Siamo privi di droni e forse con molte navi che invece di essere impiegate per scopi militari vengono impropriamente usate per trasportare clandestini in Italia. Tra l’altro si è da oltre cento giorni in attesa di un provvedimento sulle missioni internazionali, con i nostri militari all’estero dal primo gennaio privi di qualsiasi copertura. Si avvicinano poi avvicendamenti di vertice comunque connessi a ragioni anagrafiche. Fermo restando che spetta all’esecutivo ogni decisione in materia, vorremmo che il ministro venisse preventivamente a confrontarsi con le Commissioni per illustrare i criteri cui si atterrà, soprattutto in una fase in cui in settori contigui a quelli della Difesa (Servizi segreti) s’ipotizza l’arrivo di figure come Carrai. Insomma, riteniamo che il comparto sicurezza-difesa non possa essere privatizzato dagli amici del quartierino. Vogliamo una discussione immediata e trasparente. La nostra richiesta di ieri è stata garbata ma per ora inascoltata. Ribadiamo questa sollecitazione. In caso di inerzia, esitazioni, omertà, saremo costretti a rafforzare decisamente i nostri toni”. Lo dichiarano in una nota congiunta i responsabili della Consulta sicurezza di Forza Italia, sen. Maurizio Gasparri e on. Elio Vito.