“Renzi attacca la magistratura e annuncia tardivamente la necessità di nuove norme sulle intercettazioni. Poi su Repubblica appare un sondaggio che dimostra come, in caso di ballottaggio con l’italicum tra Renzi e il Pd da un lato e i grillini dall’altro, questi ultimi vincerebbero largamente. Peraltro, secondo quel sondaggio, il centrodestra (Forza Italia, FDI, Lega) potrebbe raggiungere e superare a sua volta Renzi. Impressionato da questi dati, che dimostrano come i grillini abbiano cercato di cavalcare con cinismo le ultime vicende, Renzi fa marcia indietro sulla magistratura e sulle intercettazioni. Ecco spiegato il cambio di idee di Renzi. Nuove regole per le intercettazioni sono indispensabili. Non per abolirne l’uso, ma per impedire i tanti abusi che abbiamo vissuto in questi decenni. Quando il centrodestra propose delle modifiche il PD di Renzi si schierò ferocemente contro. Alcuni settori politicizzati della magistratura impedirono questi cambiamenti. Che sono di competenza del Parlamento. Non ci si può basare sulle circolari delle Procure, che non sono sottratte alla sovranità della legge. E le leggi le fa il parlamento, non le procure. Ma questa è una vecchia questione che in Italia non si è ancora risolta. Renzi, insomma, è in fuga come un coniglio perché teme che le malefatte del Pd e della sinistra, dalla Basilicata alle banche, vengano prima o poi sanzionate. Anche noi ci auguriamo giudizi rapidi. Per sapere a quanto saranno condannati, ad esempio, coloro che hanno fatto gli amici delle banche truffando i cittadini e che non hanno rimborsato gli anziani che chiedono giustizia alla Banca Etruria e agli altri istituti di credito”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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