“Sul futuro della Rai gravano molte incognite. Il governo ha voluto imporre il canone in bolletta ma non è riuscito ancora a definire le modalità tecniche di questa riscossione. L’associazione delle imprese che coprono il settore ha già bocciato sonoramente l’esecutivo rilevando come non siano stati ancora emanati i provvedimenti attuativi. Si è agito con superficialità e demagogia, facendo una mini legge che ha dato il controllo della Rai al governo in maniera incostituzionale, e che punta a far cassa a beneficio del servizio pubblico senza indicare con chiarezza le modalità. Peraltro siamo in scadenza della concessione per il servizio pubblico e questo momento ci consentirà una riflessione approfondita sul ruolo della Rai. Non si può puntare al massimo dell’incasso con il canone in bolletta e al dumping nella pubblicità, con offerte super scontate. Tutto ciò non garantisce libertà di impresa e pluralismo e andrebbe denunciato soprattutto da quanti in passato fecero polemiche in presenza di un quadro ben più garantista del pluralismo e della libertà di informazione. Sulla vicenda canone ho presentato un’interrogazione perché la confusione ha raggiunto livelli intollerabili”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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