“Mentre il terrorismo continua a minacciare il mondo libero, c’è qualcuno, anche in Italia, che ha come unica preoccupazione quella di rispettare la sindrome del “politicamente corretto”. Secondo molti, a cominciare dal ministro degli Esteri Gentiloni, non si dovrebbe chiamare l’ISIS Stato Islamico, così come si autodefinisce e così com’è. Bisogna usare il nome Daesh, incomprensibile ai più in Occidente, quasi per evitare che si offendano quegli islamici che troppo tiepidamente si pongono di fronte alla componente fondamentalista. Siamo ben consapevoli che nel mondo islamico ci sono persone molto coraggiose come il Presidente dell’Egitto al-Sisi o il Re Abdullah di Giordania che si sono schierati contro i terroristi e i fondamentalisti anche in casa propria, pagandone un duro prezzo. Ma non dobbiamo avere paura di chiamare le cose con il loro nome. Lo Stato Islamico di al-Baghdadi è tale. Interpreta in maniera delirante i principi del Corano, ma a quelli si rifà. Ed esiste un’area grigia troppo vasta che nel mondo islamico non pronuncia nette parole di condanna nei confronti del terrorismo. Non cederemo a questa nuova guerra delle parole sostituendo i termini. Continueremo a chiamare lo Stato Islamico con il suo autentico nome. E riteniamo indegne alcune campagne contro opinionisti italiani che vengono messi all’indice solo perché hanno il coraggio di parlare chiaro. A quanti dicono poi che non si saprebbe dove bombardare l’ISIS, consigliamo la semplice lettura dei giornali sui quali si vedono le mappe delle aree della Siria e del’Iraq occupati dall’ISIS, che controlla città e pozzi petroliferi che, di fatti, da tempo vengono colpiti da americani, russi e francesi. Chi confonde l’ISIS con Al Quaeda, che era una organizzazione terroristica senza una sede stabile, fa un ulteriore errore. E molti sulla rete, collocandosi dalla parte dei terroristi, irridono chi evoca azioni dirette contro l’ISIS fingendo che non ci siano i luoghi fisici, anche le città, dove questa realtà esiste ed opera. Ci sono perfino dei comici che fiancheggiano il terrorismo ridicolizzando chi invoca azioni dirette. Purtroppo a volte le guerre si perdono più sul fronte interno che su quello esterno, a causa delle masse di idioti che negano l’evidenza”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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