“L’esame della legge di stabilità prosegue al Senato in un quadro di grande confusione. Rinvii, stop and go, nessuna risposta sui temi cruciali. Venerdì il governo e la maggioranza hanno bocciato il nostro emendamento che destinava un miliardo di euro al comparto sicurezza-difesa. Di risorse ne servirebbero ancora di più di fronte all’emergenza che si è verificata. La nostra proposta è stata fatta prima degli ultimi drammatici attentati di Parigi e serve almeno a garantire un dignitoso rinnovo del contratto per personale che sarà sempre più impiegato sulle strade a tutela dei cittadini. Il governo dice di voler intervenire, ma nei fatti nega questa sua dichiarata volontà. Ci si limita alle parole televisive di Alfano, ma nelle aule parlamentari i fatti vanno in direzione esattamente opposta. Chiediamo oggi stesso risposte alle nostre proposte. Servono mezzi cospicui non solo per l’intelligence, ma anche per le strutture delle forze di polizia e delle forze armate impiegate sul territorio, per le loro dotazioni, per le loro vetture, per tutta la loro complessiva organizzazione. E invece vanno avanti i programmi di chiusura di strutture della polizia e delle altre forze dedicate alla sicurezza lasciando la popolazione sempre più indifesa. Siamo di fronte ad una recita. Anche nelle audizioni odierne si dirà una cosa, ma nelle commissioni se ne fa esattamente un’altra. Ci siamo stufati. L’appello alla coesione nazionale non può essere un esercizio retorico. Si risponda si, subito, alle nostre proposte”. Lo dichiarano i senatori Maurizio Gasparri, Andrea Mandelli e Antonio D’Alì (FI).
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