“Giulio Napolitano nella sua lettera al Fatto esclama: ‘come sia possibile che conversazioni irrilevanti per forma e contenuto siano entrate nelle carte di un procedimento penale che riguarda tutt’altre vicende. . .’ Commuove l’indignazione di Napolitano il giovane, che mi pare di aver visto in Italia in questi anni. Eppure mi sarò sbagliato. Solo chi avesse vissuto per decenni in Papuasia si potrebbe meravigliare per l’uso improprio e illegale delle intercettazioni. Siamo certi che il Fatto pubblicherà presto registrazioni di Giulio Napolitano con le sue frasi indignate quando gli abusi in materia di intercettazioni non colpivano lui ma Berlusconi e tutto il centrodestra. Siamo certi che ebbe le stesse reazioni. O forse era cadetto della Presidenza della Repubblica di Papuasia, che non esiste. . . , e non si accorse di nulla. Risulta difficile solidarizzare con chi ha assistito inerte allo scempio della giustizia. Eppure le irruzioni di Ingroia a Palazzo avrebbero dovuto far capire che certi governi riformatori andavano sostenuti, non boicottati. Ma su questo attendiamo altre intercettazioni…”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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