“Ricordo bene la strage di Primavalle del 16 aprile 1973. Conoscevo la famiglia Mattei e, da giovane militante, partecipai ai funerali strazianti di Stefano e Virgilio, due ragazzi innocenti barbaramente uccisi nell’incendio della loro casa, appiccato dai militanti comunisti di Potere Operaio. Vittime di un fanatismo ideologico cieco, che ha negato loro il bene più prezioso: la vita. Fu un attentato terroristico mosso esclusivamente dall’odio politico, che segnò per sempre la storia italiana. In quegli anni le tragedie furono tante, troppe. E su questa calò un silenzio vergognoso, alimentato da una narrazione falsata. Ricordo titoli come quelli de ‘Il Messaggero’, che ridusse tutto a una faida interna tra missini, e prese di posizione indegne, come quella di Franca Rame, che espresse solidarietà agli assassini invece che alle vittime. Alcuni arrivarono perfino a negare l’evidenza, attraverso libri e articoli che offendevano la verità. La giustizia arrivò tardi, troppo tardi, e in modo parziale. I responsabili riuscirono a fuggire all’estero, protetti da complicità e silenzi che ancora oggi gridano vendetta. Quel mancato riconoscimento pieno della verità resta una ferita aperta nella coscienza democratica del nostro Paese. Dobbiamo continuare a ricordare Stefano e Virgilio Mattei, simboli del sangue versato da un’estrema sinistra che ha macchiato pagine intere della nostra storia. L’Italia ha il dovere di tenere viva la loro memoria, per non cedere mai all’oblio né all’ipocrisia”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Roma 16 aprile 2025