“La prospettiva è quella di De Gasperi, che già nel 1954 propose a De Gaulle l’idea di un’Europa unita e della CED, la Comunità Europea di Difesa. Purtroppo, il progetto non fu approvato. La Francia, ad esempio, ha sempre puntato su una certa autonomia, ma Macron a volte sembra parlare come se fosse il capo del mondo. In realtà, in Francia non c’è nemmeno un governo stabile, né una maggioranza solida. Noi, invece, siamo favorevoli a questo obiettivo storico di una difesa comune europea, che porterebbe anche a risparmi. Ad esempio, se ogni Paese europeo adotta un tipo diverso di carro armato, avremo investimenti e tecnologie diverse e dei costi maggiori. Se invece l’Europa riuscisse a fare massa critica nella ricerca, nella difesa e in altri settori, avrebbe maggiore forza per confrontarsi con il resto del mondo. Tuttavia, ogni paese pensa ai suoi interessi. Io ho partecipato di recente a una riunione sulla difesa a Parigi e, ovviamente, ogni rappresentante di un determinato Paese difendeva i suoi interessi. Ma più l’Europa sarà coesa, maggiore sarà il suo peso nel mondo, di fronte all’India, agli Stati Uniti, alla Russia e all’Africa. I problemi sono tanti, e non sto facendo nessuna scoperta: chi governa deve occuparsi di difesa, scuola, sanità e trasporti. Non si può dire che quest’anno ci occupiamo solo di sicurezza. Però, noi riteniamo che la difesa dei cittadini e dei confini sia una priorità, anche perché l’immigrazione clandestina è un problema grande per l’Italia rispetto ad altri paesi come la Danimarca, dato che siamo nel Mediterraneo. Abbiamo convinto l’Europa a condividere una politica di maggiore fermezza nelle espulsioni e vedremo se sarà praticata. In merito alla questione ‘Albania’ poi molti paesi europei hanno condiviso la posizione dell’Italia, che sarà ora giudicata dalla Corte Europea, ma decine di paesi hanno dichiarato che l’Italia ha ragione”.
Roma 21 marzo 2025