“Il 14 marzo 2025, il Comitato “Antonio Gramsci” del sedicente Nuovo Partito Comunista Italiano, ha diffuso un comunicato in cui venivano esplicitate gravi minacce nei confronti dell’ex Senatore Avvocato Enrico Aimi, membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura, e della Dottoressa Lucia Musti, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Torino. Tale modalità d’azione, riporta l’orologio della storia alla genesi delle Brigate Rosse e alla nascita dei movimenti terroristici che hanno sconvolto l’Italia negli anni di piombo. Già nell’agosto 2024, il (nuovo) Pci è salito alla ribalta delle cronache per la lista di proscrizione nei confronti dei “sionisti”. La stampa nazionale ha acceso un faro su questa organizzazione, in particolare per i toni utilizzati nei comunicati stampa dal taglio eversivo, che invitavano, tra le altre cose, a “rovesciare il governo Meloni rendendo ingovernabile il Paese fino a imporre un governo d’emergenza espressione degli organismi operai e popolari e del resto delle masse organizzate”. Tra i fondatori del (nuovo) Pci ci sono due soggetti, noti agli ambienti investigativi del terrorismo, Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel, fondatori anche dei Carc, i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo, dai quali formalmente si allontanavano per seguire il progetto di fondazione del n-Pci. Questi ultimi sono collegati direttamente con il terrorismo degli anni Settanta, Ottanta e Novanta; che, proprio Maj, in un comunicato per il n-PCI, il 24 settembre 2024, scriveva che: “occorre che i comunisti di ogni Paese imperialista, e quindi anche in Italia, si impegnino a costruire nel proprio Paese un partito comunista come insegnato da Lenin, proseguito da Stalin e ulteriormente illustrato da Mao Tse-tung”. Inoltre, dalle fonti aperte sul n-PCI, emerge chiaramente una pericolosa deriva ideologica capace di generare episodi di incontrollata violenza, volti a riportarci negli anni più bui della nostra Repubblica. È doveroso ricordare l’uccisione di 27 magistrati, dal 1969 al 1997, e tutte quelle personalità illustri del mondo delle istituzioni, come il Vice Presidente del CSM Prof. Vittorio Bachelet (1980), il Dott. Massimo D’Antona (1999), il Prof. Marco Biagi (2002), barbaramente assassinati dalle Brigate Rosse. Ho quindi presentato una interrogazione al Ministro dell’Interno per sapere quali iniziative si intendano intraprendere per fare luce su tale organizzazione, sull’origine di queste minacce e per tutelare la sicurezza delle persone coinvolte”. Lo dichiara il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri.
Roma 18 marzo 2025