“Mi pare che il caso Almasri abbia preso contorni negativi anche a causa della vicenda del Tribunale penale internazionale. Tajani ha detto che andrebbe fatta una verifica e ha ragione. La Corte ha definito il libico un personaggio da attenzionare con il famoso bollino blu, che vuol dire un grado di allarme attenuato, per cui il soggetto va seguito, va controllato ma non va arrestato. Poi il 18 gennaio, dopo che è stato in Inghilterra, in Germania e da altre parti del mondo, Almarsi è diventato ‘cattivo’ ed è passato al bollino rosso. Tutte le cose che si dicono su questa persona deduco che fossero vere anche il 6 gennaio quando era in Europa, o anche l’anno scorso e dieci anni fa. Invece è diventato improvvisamente pericoloso il 18 gennaio. Ora un Tribunale penale di questa natura ha una credibilità pessima. Un tribunale che ha come procuratore un avvocato che è stato il difensore di Gheddafi Junior e di vari dittatori africani, poi è diventato procuratore e da difensore di quelli che dovrebbero essere arrestati è diventato accusatore. Mi pare che da questa vicenda la Corte penale ne esca a pezzi. E’ la stessa Corte che vuole arrestare Netanyahu che ho visto alla Casa Bianca accanto a Trump. Quindi io penso che bisogna fare una verifica su questo Tribunale. Perché non lo volevano far arrestare prima? La Corte è una struttura da investigare”. Così il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri, a Restart su Rai3
Roma 7 febbraio 2024