“Noi chiediamo che si sottraggano dal calcolo del rapporto deficit-pill le spese per la difesa. Siamo consapevoli che non possiamo riempire gli arsenali tagliando le pensioni. Allora l’Europa deve decidere. Del resto che l’Europa abbia deciso di fare dei debiti, di fare investimenti, ce l’ha detto Mario Draghi, che quando era Presidente del Consiglio ci bocciava gli emendamenti da diecimila euro e oggi ha fatto un piano di 800 miliardi di investimento. Allora io dico arrotondiamo, ne ho proposto uno da 1000 miliardi, perché dobbiamo investire nei granai, nell’agricoltura, nell’ambiente, nel clima, nella rigenerazione urbana, nell’edilizia, nella scuola, nella sanità e anche nella difesa. Perché senza la difesa non c’è la libertà né la democrazia. Questa è la storia della realpolitik. La difesa è la premessa per esercitare i nostri diritti, per votare, per esprimere la nostra libertà, la libertà anche dal bisogno. Quindi il nostro voto non è solo a favore di una risoluzione, è a favore di una politica di cui il governo, con il premier Meloni, con i ministri Crosetto e Tajani e tutti gli altri ministri, sta dimostrando protagonismo da Washington a Bruxelles, dal Medio Oriente all’Ucraina, senza subalternità ma facendo la nostra parte. Perché solo facendo la nostra parte potremo avere il diritto di essere protagonisti della storia”. Così il presidente dei senatori Maurizio Gasparri intervenendo in Aula in occasione dell’informativa al Senato del ministro della Difesa Guido Crosetto sulla proroga al 31 dicembre 2025 degli aiuti militari all’Ucraina.
Roma 21 gennaio 2025