“A 25 anni dalla morte di Bettino Craxi resta un lascito importante, che ci richiama ad alcune priorità. L’esigenza di grandi riforme, l’obiettivo di rafforzare con il presidenzialismo ed il premierato la democrazia diretta. Il primato della politica sull’economia e sul ruolo degli apparati dello Stato, compresi quelli della giustizia. Perché la politica affonda la sua legittimazione nel consenso popolare. E tutto questo non deve essere messo in discussione. Ovviamente attorno a Craxi si svilupparono polemiche che non dimentichiamo e che riguardavano innegabili degenerazioni del sistema politico del tempo. Alcuni settori della magistratura, come si capì poi nel corso degli anni, però perseguitarono alcuni e lasciarono immuni altri. Ovverosia il gruppo dirigente del Pci-Pds-Pd. Con una esclusione di responsabilità dei vertici che resta ancora oggi una pagina di vergogna nella storia italiana. Anche perché il Pci-Pds-Pd vantano una storia piena di errori ‘morali’. Lo stesso Berlinguer guidava un partito che prendeva sostegni illegali da Mosca, dalle Cooperative Rosse e, con alcuni suoi esponenti, anche finanziamenti illeciti privati. Il mito dell’onestà di Berlinguer e della sinistra comunista e post comunista è una delle grandi menzogne, contro le quali Craxi si era battuto. Voglio sottolineare questo aspetto a 25 anni dalla sua morte, dopo avere promosso, insieme a Stefania Craxi che abbraccio con affetto, nei giorni scorsi al Senato, una bella iniziativa per presentare i libri di Stefania e di Aldo Cazzullo, ricordando ad anni di distanza la figura di Bettino Craxi”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Roma 19 gennaio 2025