“La nota dell’Anm che annuncia l’uscita dei magistrati in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario quando parleranno il Ministro della Giustizia o i sui rappresentanti costituisce un atto gravissimo, autenticamente eversivo. Annunciare questo tipo di protesta dimostra la chiara volontà dell’Associazione nazionale magistrati di violare il principio della separazione dei poteri, legislativo, giudiziario ed esecutivo. Un atteggiamento di protervia assoluta, che delegittima l’intera magistratura italiana con una scelta fuori da qualsiasi canone di rispetto della Costituzione e della legalità. I magistrati liberi si devono dissociare da questo atteggiamento meritevole della esclusione dall’ordine giudiziario, qualora fosse compiuto realmente. Le parole dell’Anm, di contrasto alla volontà democratica del Parlamento di attuare delle riforme, prospettano un potere di interdizione inammissibile. Siamo di fronte a un vero e proprio attentato alla Costituzione. Di fronte al quale chi ha la massima responsabilità dell’ordinamento giudiziario dovrà, a mio sommesso avviso, fare adeguate valutazioni. Parole come quelle ripetute ancora oggi dalla militante Silvia Albano, ancora magistrato, confermano la volontà delle toghe militanti di andare allo scontro nelle istituzioni contro ogni principio e regola dell’ordinamento. Parole che suscitano amarezza e sdegno e che inducono al forte impegno in difesa della democrazia e della libertà.
È una pagina oscura nella storia della democrazia italiana, preceduta dalle vergogne del CSM del passato, dove emersero pagine inquietanti di spartizioni di potere raccontate da Palamara, con personaggi togati in prima linea nella funzione di burattinai. È forse per questo che non si vuole una riforma del CSM? Per continuare spartizioni di potere all’insegna di correnti-partito, che hanno portato alla degenerazione della magistratura?
Siamo di fronte a una vicenda molto grave, che nelle prossime ore porterò nelle aule parlamentari, in occasione delle imminenti scadenze che ci attendono a Palazzo Madama”. Lo dichiara il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri
Roma 19 gennaio 2025