Il Presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, intervenendo al convegno ‘Migranti in Europa: legami tra religiosità e integrazione. Presentazione della ricerca a cura del Wilfried Martens Centre per gli studi europei, ha detto: “Condivido lo spirito di questa iniziativa e l’oggetto della ricerca di ‘Martens Centre’. Gli onorevoli Battilocchio e Bergamini seguono con attenzione le tematiche internazionali dell’immigrazione e della politica estera. Voglio sottolineare il fatto che noi non dobbiamo vergognarci della nostra identità religiosa che non impone niente a nessuno e ha uno schema legislativo, costituzionale, normativo, italiano ed europeo, robusto per garantire i diritti di tutti, ma piuttosto dovremmo preoccuparci di quello che accade in altre parti del mondo e dovremmo assicurarci di non importarlo qui. In Italia ci sono delle regole e dei diritti chiari, non si può utilizzare la religione come alibi per prevaricare e negare i diritti di tutti. Altrimenti, possiamo anche pensare che chi vive in un posto del nostro Paese più ‘sfortunato’, può permettersi di sparare o infrangere le regole come e quando vuole. Ci sono dei principi costituzionali da rispettare. E, sinceramente, preoccupa la resa di alcuni magistrati davanti a violazioni dei nostri principi. Quello che è successo in Olanda e a Milano negli ultimi giorni è gravissimo. Addirittura hanno sventolato le foto del terrorista Sinwar, andato in onda su tutti i telegiornali, quindi arrestare quell’uomo sarebbe stato facilissimo, ma i magistrati non lo fanno. Ho letto poi sentenze raccapriccianti, di fronte a comportamenti di violenza familiare si è giustificata l’aggressione con il fatto che alcuni comportamenti appartengono alla loro ‘tradizione’. Ma una persona che vive nel nostro Paese deve rispettare i nostri principi. Ognuno può professare la propria religione, ma sempre rispettando le regole del nostro Paese perché rappresentiamo la culla del diritto e della civiltà e possiamo insegnare a chiunque la tolleranza, la democrazia e il rispetto dei diritti delle persone”.
Roma 11 novembre 2024