“Anche le elezioni americane ci confermano quella che è una crisi di leadership nel mondo occidentale. Si aggravano le crisi ‘locali’, come quella dell’Ucraina che vede la Russia, potenza planetaria pericolosa, impegnata in una aggressione tragica, la situazione del Medio Oriente, che vive una crisi, ahimè, plurisecolare, che riesplode in maniera orrenda ciclicamente. Oggi la crisi di leadership è a livello generale, basti guardare all’elezione americana. Con la modestia della Harris ed i linguaggi di Trump. Ma penso anche alla presidenza di Obama, celebrata col premio Nobel appena fu eletto, e poi con un grave comportamento davanti alle Primavere arabe, che portarono i fratelli musulmani a governare l’Egitto o altri disastri del genere. E ripenso invece al mondo occidentale, a Pratica di Mare dove, nel 2002, Berlusconi ha fatto incontrare Putin e Bush in Italia, per un accordo tra la Repubblica Federativa Russa e la Nato. Penso a Mitterrand, se vado un po’ più indietro, penso a Reagan. Kohl in Germania gestì la riunificazione, con grandi sacrifici economici, con la parte più ricca del Paese che accoglieva quella dell’Est, più penalizzata, ma lui riuscì a guidare bene quel processo. Quindi oggi c’è un vuoto di potere perché c’è una crisi di leadership. L’Italia, in questi ultimi anni, è riuscita a fare la sua parte. La Meloni , ad esempio, ha guidato molto bene il G7 in Puglia. Poi è chiaro che l’Italia, storicamente, non riesce a essere la guida del mondo occidentale per ragioni di dimensione. Quindi speriamo che l’America, prima o poi, riprenda il suo ruolo di guida e di riferimento”.
Roma 4 novembre 2024