“Il caso Striano non sarà archiviato. Non stiamo parlando di un signore impazzito, ma di una Procura Antimafia colabrodo, di una struttura dello Stato che, pur avendo funzioni delicatissime di lotta alla criminalità e al terrorismo, è diventata protagonista di una vicenda drammatica”. Lo ha dichiarato, in un’intervista al Tempo, Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia in Senato e componente della commissione Antimafia. “La Commissione – ha spiegato – se ne è occupata, con un primo giro di audizioni. Essendoci, poi, un’iniziativa dell’autorità giudiziaria, l’abbiamo rispettata. Sbagliato, però, parlare di inerzia. Fino a quando non avremo un quadro chiaro della situazione, andremo avanti”. Il presidente dei senatori ha aggiunto di essere rimasto sorpreso dal “fatto che il Gip abbia rifiutato la richiesta di arresto per Striano e Laudati, presentata da Cantone. Attendiamo con curiosità le decisioni del tribunale del Riesame, di fronte al quale la Procura umbra ha fatto ricorso. Il 23 settembre sarà una data cruciale. Un conto è l’iniziativa della magistratura, altro è il lavoro della commissione, come ben chiarito da Colosimo. Bene l’invio di carte da parte di Cantone. Siamo, a mio avviso, di fronte al più grave scandalo del Dopoguerra. Bisogna tener conto – ha aggiunto Gasparri – della “culpa in vigilando”, cioè quando una persona responsabile di una struttura non vigila. Nei giornali, ad esempio, c’è il direttore responsabile, che viene chiamato così perché risponde a quanto viene pubblicato, anche se non l’ha letto o non era presente in redazione. Non può dire non lo sapevo” ha concluso.
Roma 3 settembre 2024