“Nella giornata contro la droga ribadiamo la nostra netta contrarietà all’assunzione di qualsiasi tipo di sostanza stupefacente. Chi vuole legalizzare la droga, sta dalla parte degli spacciatori che, come ha ben detto oggi il Santo Padre, sono trafficanti di morte. Dobbiamo invece strappare i ragazzi, che cadono in questo brutto gorgo, dalla droga e accompagnarli in un percorso di rinascita. Le comunità terapeutiche, ad esempio, rappresentano la vera alternativa alla droga e consentono ai detenuti tossicodipendenti, che abbiano riportato condanne anche fino a sei anni, di uscire dal carcere se avviati a un percorso di recupero con sanzioni alternative. Risolvendo anche il problema del sovraffollamento carcerario. Questa misura viene già applicata in parte, ma si dovrebbe agire ancora di più in questa direzione. Anche di fronte al dilagare delle nuove sostanze, come il Fentanyl, che rischiano di entrare nelle carceri. Non perdiamo tempo con propagande vaniloquenti in favore della legalizzazione che non verranno mai ascoltate. Piuttosto intensifichiamo il recupero e la prevenzione. Facciamo prevalere le ragioni della vita su quelle della distruzione di migliaia di giovani. In questi decenni ho sostenuto personalmente i volontari, le comunità terapeutiche e ho avuto modo di conoscere tanti ragazzi che sono tornati alla vita dopo un percorso di riabilitazione. Queste sono le immagini che mi porto dietro ogni giorno e che valgono più di qualsiasi parola”.
Roma 26 giugno 2024