“A fronte dell’enorme quantità di errori giudiziari, di vere e proprie persecuzioni, tipiche tra tutte quelle del cosiddetto processo Stato-mafia che ha aggredito persone che hanno servito lo Stato, credo che il minimo che si possa proporre é quello dei test psicoattitudinali. Che valgono per altri settori delicati e non si capisce perché non possano essere utilizzati per la magistratura. Per chi propone di estenderli ad altre categorie la mia risposta positiva non è beffarda, ma è seria. Più controlli si fanno, meglio si sta quando si ha a che fare con persone che hanno responsabilità, non solo nella magistratura. Ma il mondo delle toghe ha dato luogo a troppe vicende inquietanti per ritenere di essere sottratto a procedure simili a quelle che si utilizzano per le Forze di polizia. La reazione spropositata dei vari organi della magistratura conferma la protervia di un gruppo di persone che si è impossessata del controllo di questa fondamentale istituzione e la usa come una clava nei confronti di quelli che considera avversari politici. In particolare i settori alternativi alla sinistra. Del resto che ci sia un complesso persecutorio che agisse contro il centrodestra lo dimostrano tante vicende. Anche il recente scandalo che ha travolto la Procura nazionale antimafia. Guidata da magistrati che sono tutti finiti in Parlamento nelle file della sinistra e luogo di dossieraggio nei confronti di esponenti politici quasi tutti di centrodestra. Striano è coinvolto in una vicenda che vede protagonisti magistrati che lo hanno lodato e vezzeggiato. Ad esempio Cafiero de Raho. Che nelle note caratteristiche ha scritto: ‘Pasquale Striano ha evidenziato le notevoli doti di riservatezza e di lealtà, oltre all’elevata preparazione, disciplina e senso del dovere, con un ruolo fondamentale nelle attività pre-investigative’, e oggi siede in Parlamento e pretenderebbe di fare il vicepresidente dell’Antimafia, che controlla l’operato che riguarda anche la sua fase di Procuratore nazionale antimafia. C’è quindi una magistratura autoreferenziale e padrona del Paese che deve essere riportata nei limiti previsti dalla Costituzione”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, componente della Commissione Antimafia
Roma 29 marzo 2024