Il Capogruppo di Forza Italia al Senato, sen. Maurizio Gasparri, parlando al convegno di ‘Forza Italia: la casa dei riformisti’, organizzato da Stefania Craxi a Milano al quale hanno partecipato molti esponenti di un’area laica-socialista di Forza Italia, ha colto l’occasione per fare alcune riflessioni sul percorso di Forza Italia e del centrodestra. “Cara Stefania, veniamo da percorsi diversi ma siamo uniti per coniugare economia libera ed equità sociale, economia sociale di mercato, premiare i meriti e sostenere i bisogni”, ha detto Gasparri. “Siamo uniti per la riforma delle istituzioni e per una democrazia decidente la speranza presidenzialista, cara alla destra, in sintonia con il traguardo ipotizzato anche dalla grande riforma di Craxi.
Berlusconi ha poi introdotto di fatto l’elezione diretta del premier sul campo. Mentre i professori rallentano e seminano dubbi anche oggi, la politica invece deve decidere per avvicinare la Costituzione formale a quella materiale”.
“Siamo uniti nella riforma della giustizia contro l’uso politico della giustizia. Bianchi d’Espinosa e Sinagra, nomi oggi dimenticati, hanno preceduto i Davigo ed i di Pietro nell’uso politico della giustizia. ‘Magistratura democratica’ si allenó prima attaccando la destra politica, dilagò poi contro Craxi e quindi contro Berlusconi. É ora di dire basta con la politica nelle procure e nei tribunali”, ha continuato Gasparri.
“Ci unisce poi la riproposizione dell’idea di Nazione, il tricolore, il dibattito che Craxi aprì dal versante socialista, che da altri fronti era stato difeso come valore identitario. Poi non a caso Berlusconi chiamó ‘Forza Italia’ il suo movimento, la vera grande casa di tutti gli italiani.
Craxi ruppe la logica della ‘conventio ad excludendum’ contro la destra, imposta per decenni anche con la violenza dal partito comunista. Berlusconi portò questa sfida oltre, fondando un’alleanza vincente e alternativa ad una sinistra intollerante e arrogante, da Occhetto di ieri a Schlein ed i grillini di oggi. Ci unisce quindi il superamento dei fondamentalismi e degli estremismi, a destra e a sinistra, per una democrazia matura dell’alternanza, per arrivare poi con Berlusconi al bipolarismo inclusivo di chiunque sia dentro il perimetro democratico, fondamentale il percorso da Bad Godesberg al riformismo craxiano e fino a Fiuggi per chi veniva da altre storie”, ha concluso.
Roma 3 febbraio 2024