“Napolitano appartiene a quella schiera sempre più sparuta di veri protagonisti della vita politica. Una grande cultura di base e una lunga esperienza. Doti che a tratti, travolti dall’onda populista, sono sembrati irrilevanti ma che sono invece decisivi. Il riconoscimento da parte mia di un rapporto personale sempre rispettoso, nonostante i diversi percorsi di provenienza, non mi fa dimenticare i momenti difficili, soprattutto quelli 2010-2011. Allora capogruppo del Pdl, il partito principale del tempo, ebbi con lui un confronto costante nel corso della legislatura. Sulla fine del governo Berlusconi demandiamo ormai agli storici la narrazione dei fatti. Non posso trascurare il fatto che Napolitano, in alcuni passaggi, apparve partecipe delle vicende che portarono al logoramento del governo. Io e Cicchitto, Capigruppo al Senato e alla Camera, spesso venivamo chiamati dal Presidente per fotografare lo stato dell’arte. Ma quell’epilogo fu dovuto, in modo particolare, ad alcuni tradimenti del centrodestra e all’azione faziosa ed infondata della Magistratura. Dovendo trovare dei rilievi critici per non partecipare a un coro, che forse nemmeno a Napolitano sarebbe piaciuta, non possiamo non ricordare il suo plauso all’invasione di Ungheria da parte dell’Unione Sovietica. Ma poi fu un esponente di punta della corrente migliorista, che cercava di portare su sponde più moderate il Pci. Questo forse gli costò il fatto di non diventare Segretario del partito, dopo la scomparsa di Berlinguer, perché considerato troppo moderato, ma lo favorì nell’elezione alla presidenza della Repubblica. dove bisognava appunto trovare delle sponde moderato. Quando fu Ministro dell’Interno ci confrontammo aspramente su un tentativo di ridimensionamento dei reparti investigativi speciali delle Forze di Polizia e su alcuni punti che furono modificati, su mia richiesta, della legge sull’immigrazione Turco-Napolitano. Poi però anche il centrodestra lo votò nel 2013, quando lo stallo del Parlamento non riusciva a portare l’elezione di un nuovo Capo dello Stato. Una storia, quella di Napolitano, intensa. Che abbiamo il diritto di giudicare dal nostro punto di vista, analizzandone le diverse fasi. Ma che ci ripropone una politica fatta di passione, di impegno, di cultura e di attenzione meticolosa ad ogni singola vicenda. Una lezione sulla quale molti oggi dovrebbero meditare, osservando il degrado qualitativo dei tempi contemporanei”.
Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri vicepresidente del Senato
Roma 23 settembre 2023