“Il dibattito politico istituzionale italiano resta sempre sbilanciato. Per qualche giorno avremo ancora pagine intere sul libro del Generale, testo che non passerà certamente la storia come ‘I promessi sposi’ o ‘Il Gattopardo’, mentre è passato quasi sotto silenzio un testo quello si pericoloso, un atto di grave intimidazione nei confronti del Parlamento, sottoscritto da alcune centinaia di Magistrati in pensione, che punta, come al solito, ad impedire al Parlamento di esprimersi sulla riforma della giustizia. In particolare questi ex Magistrati ordinano di non procedere alla annunciata riforma della separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Questa ulteriore aggressione alla sovranità del Parlamento sarà respinta. Questa riforma ‘s’ha da fare’. E non saranno i fogli d’ordine dei ‘padroni della verità’ a bloccare il libero Parlamento italiano. Tra i firmatari poi notiamo persone che farebbero bene a rispettare un turno di silenzio. Siamo garantisti ed auguriamo a Piercamillo Davigo di essere assolto nei successivi gradi di giudizio. Tuttavia in primo grado è stato condannato, vedendo esaudito il suo desiderio di vedere più o meno tutti gli italiani condannati perché, secondo una sua nota teoria, non esisterebbero innocenti, ma soltanto persone delle quali non è stata dimostrata la colpevolezza. Tra i firmatari anche Giovanni Salvi, al vertice di tante Istituzioni giudiziarie fino alla Cassazione, dal quale vanamente attendiamo, da anni, spiegazioni sui suoi incontri ai tempi delle vicende Palamara-Csm. Ci sono stati testimoni che hanno detto e scritto di questi incontri, che sarebbero stati dedicati alle vicende allora in corso nell’ordinamento giudiziario. Salvi non ha subito nessuna conseguenza per questi fatti e del resto, stando al vertice della Cassazione, avrebbe dovuto scagliarsi contro se stesso. Cosa improbabile. Noi consigli, lezioni ed intimidazioni da gente come Davigo e Salvi non le abbiamo prese e non ne prenderemo. Nemmeno dai loro colleghi mandati in Parlamento a fare da gendarmi. Noi rispettiamo la legalità repubblicana e la sovranità delle Istituzioni democratiche. Questo manifesto appello rappresenta un atto grave, ben più inquietante di un ufficiale in cerca di improbabile gloria. Eppure se ne parla troppo poco. Noi ne parleremo. Anche in Senato”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri vicepresidente del Senato
Roma 20 agosto 2023