Ribadiamo con chiarezza che, per quanto riguarda i trattamenti pensionistici del comparto sicurezza-difesa, il governo si deve attenere a quanto è stato votato, d’intesa con il ministro Fornero e con il consenso di tutti i gruppi parlamentari, il giorno 23 maggio al Senato. In quella occasione è stata approvata una mozione nella quale il governo si impegna 1) a tutelare la specificità del personale del comparto sicurezza-difesa e dei vigili del fuoco; 2) ad incontrare i sindacati più rappresentativi e il Cocer; 3) ad avviare forme pensionistiche complementari, salvaguardando il personale attualmente in servizio già assoggettato al cosiddetto sistema contributivo puro; 4) ad avviare un tavolo di concertazione per definire un complessivo progetto di riordino dei ruoli e delle carriere. Qualsiasi altra decisione sarebbe per noi carta straccia e determinerebbe un cortocircuito nei rapporti politico-istituzionali tra Parlamento e governo.
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