“In merito ai tetti retributivi per il ponte sullo stretto i vertici della società hanno già chiarito che le modifiche ai compensi non riguarderanno l’amministratore delegato ed altre figure apicali, ma semplicemente professionisti da cercare sul mercato con trattamenti economici adeguati. Si tratta di una vecchia questione che è stata spesso regolamentata più all’insegna della demagogia che del realismo. Con il rischio di impoverire la pubblica amministrazione, in senso lato, di competenze e di qualità. Ma visto che prevale la demagogia allora, a questo punto, andiamo fino in fondo. Per tutte le società in cui la parte pubblica abbia una partecipazione superiore allo 0,1% bisognerà imporre, come tetto retributivo, una cifra corrispondente all’indennità parlamentare. Così arriveremo alle estreme conseguenze e finiranno le demagogie anche sul trattamento dei parlamentari, recentemente alimentate da alcuni evidenti errori comunicativi proprio di esponenti della sinistra, che un giorno fa le gaffe, un giorno moralizza. Ovviamente bisogna anche fare una norma, che proporrò, che impedisce a personaggi esterni alle Istituzioni parlamentari di ricevere compensi ingenti. È il caso di Beppe Grillo che, da quanto si legge, incassa fondi rilevanti dal gruppo parlamentare grillino. Il mio emendamento sarà preciso e puntuale e sarà concepito in modo tale da superare ogni autodichia o interna corporis. I grillini infatti fanno i demagoghi su alcune questioni, poi usano i fondi parlamentari per riciclare gli sconfitti delle elezioni, tipo Taverna e company. O per compensare Grillo. Come è finito il reddito di cittadinanza, finirà anche questo ‘super reddito di cittadinanza’. Sarò molto preciso negli emendamenti che presenterò e voglio vedere la faccia di chi vorrà difendere i compensi di Grillo e della Taverna. Ci faremo delle belle risate”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri
Roma 6 agosto 2023