“Si leggono dati clamorosi sulle necessità occupazionali che si registrano nel settore della ristorazione, del turismo e del commercio. Servono migliaia e migliaia di persone. Questo dato è ancora più clamoroso per quanto riguarda l’agricoltura. Non possiamo assistere a dati palesemente contraddittori e da collegare tra loro. Da un lato servono decine e decine di migliaia di persone da impiegare in vari settori, dall’altro lato si sperperano cifre ingenti per il reddito di cittadinanza. Il dovere del governo è quello di fare incontrare la domanda con l’offerta. Prima di estendere, in maniera indefinita, il numero degli stranieri da far entrare nel nostro Paese, attraverso i flussi programmati, bisogna ottimizzare l’impiego delle risorse interne. Non è possibile che si rifiutino lavori e si pretenda il reddito di cittadinanza, e poi si debba ricorrere a un numero sterminato di stranieri per esigenze del sistema produttivo. Va rivalutata l’idea di lavoro in generale. Inducendo ad accettare forme di impiego, che nel rispetto dei trattamenti contrattuali e di ogni tipo di diritto, devono rappresentare la priorità per chi cerca un’occupazione. La soluzione non può essere quella di far entrare centinaia di migliaia di stranieri erogando, nel frattempo, ad italiani, ma spesso anche a stranieri, un reddito di cittadinanza a vita. Questo è il modello sbagliato che hanno imposto i grillini. Di un assistenzialismo che causa squilibri in serie. Pertanto il decreto flussi di 82mila persone è più che sufficiente per affrontare i temi dell’immigrazione. Si possono fare piccole modifiche, ma non estensioni a centinaia di migliaia di ingressi. Infine, l’annunciata riforma del reddito di cittadinanza, deve servire a tutelare chi non può lavorare ed avviare, nel mercato del lavoro, chi è in grado di svolgere una attività. Accettando, nel rispetto di ogni diritto, quello che il mercato propone”.
Lo dichiara il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI)
Roma 7 marzo 2023