“L’audizione in commissione Difesa dell’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, che ho sollecitato e ottenuto non ha affatto chiarito dubbi e opacità che circondano l’affaire Colombia e il ruolo dell’ex premier Massimo D’Alema. Le risposte del dottor Profumo sono state fumose ed evasive, a cominciare dalla genesi del rapporto con l’azienda. D’Alema, ha detto ad esempio Profumo, prospettò a Leonardo il potenziale affare. Ma a chi? Citofonò e parlò con un usciere? Ma tutte le circostanze rese note in modo incontrovertibile sulla stampa da La Verità, il Giornale e Striscia la Notizia non hanno ricevuto i chiarimenti necessari: dall’affidamento a D’Alema di informazioni riservate, senza che avesse sottoscritto un accordo di riservatezza, alla questione delle questioni sulla provvigione da decine di milioni di euro. Insomma, i balbettìi odierni dell’ad di Leonardo ci convincono sempre più sulla necessità di andare fino in fondo a una storia che ha fatto il male dell’azienda mettendo a repentaglio anche la credibilità del Paese. Profuma ha almeno ammesso di aver partecipato nel febbraio scorso ad un incontro sul tema Colombia organizzato da D’Alema via call. Massimo chiama Profumo risponde.
Come volevasi dimostrare”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri componente della Commissione Difesa di Palazzo Madama
Roma 6 aprile 2022