“50 anni fa, nel corso di un attentato ad un traliccio elettrico, moriva Giangiacomo Feltrinelli. In questi giorni si ricorda la sua opera di intellettuale e di editore. Ma si sottovaluta, o talvolta addirittura si esalta, la sua più che discutibile opera di fondatore di gruppi terroristici e la sua azione di sostegno a persone che riempirono in quei drammatici anni ’70 l’Italia di sangue. Del resto lo stesso Feltrinelli morì durante un attentato che lui aveva concepito e che tentò di eseguire personalmente. Ma in questi giorni si legge di tutto. Addirittura su un giornale capita di imbattersi in frasi di noti giornalisti che dicono che ‘ridurre l’eredità culturale di Giangiacomo Feltrinelli al suo epilogo militarista è una forma di ignoranza tipica dello spirito vendicativo che si abbatte su chiunque abbia osato tentare un assalto al cielo’. Mettere bombe ai tralicci e finanziare gruppi terroristici in Italia e all’estero è considerato da qualcuno ‘un assalto al cielo’, del quale si dovrebbe avere nostalgia. Feltrinelli è stato un cattivo maestro, anche per sé stesso. Si è immerso in vicende che gli sono costate la vita, rimanendo vittima della sua imperizia di terrorista che intendeva passare dalla teoria all’azione. Per fortuna che ‘quell’assalto al cielo’ è stato sconfitto. Era l’assalto del terrorismo, di chi seminava sangue nelle strade. Ricordare Feltrinelli è ovvio, ma in maniera sincera. Sottolineandone la negatività e le gravi colpe di cui si è macchiato, evitando una equivoca esaltazione di uno dei peggiori protagonisti della recente vita italiana. Speriamo che chi è nostalgico ‘dell’assalto al cielo’ non ne voglia riproporre le imprese come quelle di un ‘eroe’ dell’album di una famiglia sbagliata”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri
Roma 14 marzo 2022