Purtroppo il vertice europeo di giugno aveva avuto conclusioni positive solo apparenti. Gli strumenti anti spread non sono operativi. La Germania attende mesi per dare corso alle intese con la sua Corte Costituzionale che rinvia nel tempo il giudizio sugli accordi. E invece l’Italia ha provveduto con rapidità in Parlamento a ratificare Fiscal Compact e altre intese. La situazione sta degradando. Il Pdl assicura il rispetto dei tempi nel varo dei decreti del governo. Ma sono misure adeguate? Non si è affrontato il tema del debito pubblico. Si è di fatto alimentata la spirale recessiva. Le misure sullo sviluppo sono labili. Il Pdl sta facendo la propria parte con totale senso di responsabilità. Ma a questo punto l’Unione Europea e la Bce devono giustificare la propria esistenza evitando con ogni iniziativa che la speculazione attacchi l’Europa. Il crollo di alcuni Paesi avrebbe effetti nefasti anche sulle esportazioni di altri. Siamo all’allarme rosso, il che conferma la faziosità di chi diede al centrodestra la colpa di una crisi dell’euro e dell’Europa, certamente aggravata in Italia da antichi mali del nostro Paese.
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