“È cominciata l’opera di beatificazione di Cesare Battisti. Visite in carcere di parlamentari tolleranti, sue lamentazioni sui figli che gli mancano e rassicurazioni che oggi è un uomo cambiato. Credo che abbiano ragione i familiari delle vittime a dire che anche a loro sono mancati, per tutta la vita e in modo irreparabile, genitori uccisi da Battisti e dai suoi accoliti in mezzo a una strada o in un negozio. Speriamo che anche la stampa e gli organi d’informazione non contribuiscano a questa sorta di beatificazione in vita di Battisti. È appena arrivato in carcere a Oristano dopo decenni di dorata e protetta latitanza in Francia, in Brasile e altrove. Su di lui si dovrebbe spegnere la ribalta mediatica e si dovrebbe soltanto vigilare sulla più precisa, puntuale e severa applicazione della pena, nelle modalità che la giustizia, secondo i principi della legge, ha stabilito. Non ci faremo intenerire da Battisti e vigileremo su tutti gli apologeti di questo personaggio, che siano politici o operatori dell’informazione. Al massimo si possono raccontare le sue imprese efferate, i crimini del suo gruppo armato comunista e di tutti i terroristi che in quegli anni drammatici hanno insanguinato l’Italia. Battisti è un assassino, non un martire. Se l’eccesso di spettacolarizzazione del suo arresto è stato un errore, la sua esaltazione sarebbe una tragedia. E non la consentiremo
Share this post