Giusto richiamare tutti alla concretezza delle proposte e all’impegno contro il populismo, ma attenzione a dare l’impressione che il ruolo dei cittadini, il voto, la stessa democrazia, siano quasi un freno, un ingombro. Occorre coniugare la consapevolezza degli oneri di un tempo di crisi con la legittimazione popolare, altrimenti si innescano dinamiche pericolose. La sovranità popolare non è populismo. C’è poi da chiarire il ruolo del governo e dei suoi esponenti. Se diventano soggetti politico-elettorali la via del confronto, sia che causi convergenze che divergenze, prevale sul sostegno alle scelte quotidiane che evidentemente va interpretato in altro modo. Se il quadro ‘tecnico’ diventa ‘politico’, come forse è inevitabile che sia, ci sono molte cose che vanno ridefinite con un franco confronto di merito, prendendo atto delle positive decisioni finanziarie della Bce e degli allarmanti dati dell’economia reale, che segnalano più disoccupazione, più recessione, più inflazione rispetto a un anno fa.
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