“Nel 2011 il governo di centrodestra italiano denunciò con forza la crisi del modello europeo. Si reagì con le congiure contro il nostro governo e i risolini di due presunti statisti nei confronti dell’Italia. Abbiamo fatto ricorso alle figure più rappresentative di un modello europeo odiato e in crisi, e nacque il governo Monti. Quell’Europa però non funziona e non piace. Troppi immigrati, troppe ricette sbagliate. Del resto, in tutto l’Occidente il declino viene vissuto dando sfogo a reazioni di vario tipo che si registrano nelle elezioni politiche e amministrative di Francia, Spagna, Italia. Anche in USA l’emergere di una figura come Trump è una forma di reazione, con tendenze isolazioniste, al declino rappresentato dalla crescita e dalla concorrenza sleale di India, Cina ed altre realtà. C’è poi una crisi demografica, i nostri popoli scompaiono, l’immigrazione dilaga e cambia il volto delle nostre città. Dietro Brexit c’è quindi molto di più di una disputa su un modello economico. Sfasciare l’Europa non è detto che favorirà la nostra vita, perché potremmo essere colonizzati con maggiore facilità. O c’è un progetto di rinascita dell’Europa e dell’Occidente, con una diversa politica economica e una tutela dei nostri mercati, una politica per la famiglia e le nascite, oppure, spezzettati, saremo fagocitati. Inutile dire che in Italia un governo come quello di Renzi rappresenta una risposta ridicola a tutte queste esigenze, e di fatto sta affondando. Ben viene il dibattito di lunedì in Parlamento per riflettere con realismo sulla crisi gravissima dell’Europa. Bisogna cambiare o altrimenti uno alla volta se ne andranno tutti, mentre governi insulsi continueranno a trasportare clandestini accelerando la dissoluzione”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).
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